Questo è il vecchio
edificio di piazza Cavallotti dove è nato nel 1863 il
compositore Pietro Mascagni.
Questa foto del nuovo palazzo ricostruito in Piazza Cavallotti, è stata probabilmente scattata nei primi anni Sessanta, da autore sconosciuto. Sopra l'entrata è visibile una lapide che ricorda il luogo natale dell'autore di “Cavalleria Rusticana”.
Oggi il vecchio edificio è stato demolito, ma la lapide esiste ancora sulla facciata del nuovo.
Pietro Mascagni nacque il 7 dicembre 1863, a Livorno, in piazza delle Erbe, oggi Piazza Cavallotti. Proveniva da una famiglia abbastanza conosciuta nella città, ma di condizioni economiche non agiate, nonostante il padre fosse uno dei più facoltosi e conosciuti panettieri del centro di Livorno. Dopo aver ultimato gli studi ginnasiali, ai quali affiancò anche lo studio del pianoforte e dell'organo, dal 1876 si dedicò agli studi musicali, contro la volontà del padre, seguendo gli insegnamenti di Alfredo Soffredini, fondatore dell'Istituto Musicale Livornese, in seguito rinominato Luigi Cherubini, dove studiò anche violino, contrabbasso e alcuni strumenti a fiato.
Dal punto di vista stilistico, la
musica di Mascagni è spesso definita esasperata, sia per la
propensione verso gli acuti, che per il largo uso ch'egli fa del
declamato. In realtà, ciò riguarda una parte della sua produzione
operistica (specialmente l'ultima fatica, il Nerone), ovvero
quella finale, quando si era già in pieno clima espressionista.
Nei primi lavori Cavalleria, Amico
Fritz, Ratcliff, Iris, Maschere e Rantzau, è
invece vivo uno stile fine, ma decadente, che riaffiora similmente
nella poesia e nella pittura di quel tempo.
L'unica vera e propria opera verista di
Mascagni fu quindi Cavalleria.
La vita sentimentale di
Mascagni fu a tratti burrascosa. Sposatosi in giovane età con la
parmigiana Lina Carbognani, si infatuò poi, nel 1910, di una sua
corista, Anna Lolli. La relazione rimase clandestina, ma fu
vissuta intensamente dal maestro livornese, che scrisse più di
quattromila lettere alla sua amata.
Mascagni fu un artista molto
famoso non soltanto per le opere da lui scritte, o per la sua
attività di direttore d’orchestra, ma anche perché fu un
personaggio alla moda. Strinse amicizia con pittori come Giovanni
Fattori, Gaetano Previati, Plinio Nomellini, ed ebbe un
rapporto molto stretto con D’Annunzio, che prima lo
criticò duramente (nel 1892 lo definì un capobanda), poi lo
esaltò, e infine collaborò con lui per la Parisina.
L’iconografia classica immortala
Mascagni con il consueto sigaro toscano tra le labbra e la folta
capigliatura che lo ha fatto diventare famoso: il cosiddetto taglio
alla Mascagni.
Pietro Mascagni morì nel suo
appartamento all'Hotel Plaza di Roma (sua residenza stabile dal 1927)
il 2 agosto del 1945: il Presidente del Consiglio
dell'epoca, Ferruccio Parri, gli negò i funerali di Stato.
Radio Mosca fece un minuto di silenzio
e la folla si accalcò per omaggiare la salma.
Ancora oggi si può visitare il suo
sepolcro al Cimitero della Misericordia di Livorno, dove le
sue spoglie furono trasferite nel 1951.
Post interessante e istruttivo. Musica stupenda!
RispondiEliminaQuanta arte si respira nella tua Livorno! Adesso mi è tutto più chiaro.....!
Ciao, buona settimana. robi
Buongiorno Robi, purtroppo l'arte e la cultura a Livorno viene un po' troppo sottovalutata. Ci sarebbero tante cose, tanti percorsi da far vedere ai turisti... che invece non si fermano e vanno a Pisa.
EliminaMia cara amica, a quanti personaggi di alto livello, ha dato la nostra bellissima Toscana.
RispondiEliminaCiao un abbraccio Lidia.
Sì cara Lidia, per ora pubblico quelli livornesi, ma aggiungerò anche i toscani in genere (e ce ne sono tanti).
EliminaTi ho chiamata, ma non eri in casa.
RispondiEliminaciao ciao Lidia.
Scusami, ma volevo stare in silenzio e senza vedere chi fosse al telefono, non ho risposto (beata sincerità! :-)
EliminaTi chiamerò oggi. e per ora ti mando un abbraccio.
Grazie Nadia di questo ricordo, di così preziosi particolari. La Cavalleria Rusticana...
RispondiEliminaIl tempo passa e le cose cambiano, bello aver riposizionato la lapide che lo ricorda in quel nuovo edificio. Chi passa di lì e non è preso dal Pad e si guarda intorno forse legge quel nome in grassetto. Buona estate Nadia