Dimensioni parallele,
dove forse lo spirito
vale più della materia,
sfiorano le nostre vie
costruite su precari detriti
di società contraffatte.
Di uno spazio illimitato
luci e colori voglio immaginare
a rendere fertili le menti,
pura energia,
racchiusa in corpi diversamente umani.
Noi,
così superbi,
così presuntuosi,
così disumani, a volte,
ci lasciamo abbagliare da luci vane,
dipingiamo di nero i colori,
rubiamo la dignità del debole
e spegniamo lentamente
lo splendore del nostro spirito.
in un mio lucido e rassegnato "pensiero immaginato" di molti anni fa avevo definito gli esseri umani "merde pensanti dell'universo".
RispondiEliminaNon sarò mai un poeta...!
Buenas noches! robi
Mica avevi torto...!
EliminaAbbraccio dimenticato nei precedenti commenti, my dear Robi.
Bellissima poesia cara Nadia, la contapposizione di ciò che dovremmo essere e ciò che siamo, il discrimine che segna il declino dell'uomo.
RispondiEliminaUn caro saluto.
haffner
Grazie caro Haf.
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