Sono sempre stata molto
cauta nell'esprimere la mia soddisfazione o insoddisfazione per i
risultati politici del momento, ma ho sempre preferito aspettare i
risultati acquisiti nel tempo. Non ho esultato quando Monti prese il
posto di Berlusconi, né quando Enrico Letta lo sostituì, perché
prima di farlo volevo constatare se la forza del cavaliere (senza più
cavallo, ormai) non fosse ancora morta. Infatti la mia diffidenza si
è rivelata giustificata.
Alle primarie tra
Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, votai Bersani, perché la saggezza
e la calma prevalsero sull'arroganza e l'acerbità del giovane
sindaco di Firenze (pur ammirando la capacità nel gestire la sua
città). Ma la saggezza e la calma non furono sufficienti a far
eleggere Bersani come Premier, forse, anzi sicuramente, per troppa
calma e poca grinta.
Fu mandato al macello
Enrico Letta, ma poco dopo ci fu l'entrata a spada tratta di Matteo
Renzi, che tutti hanno preso come una pugnalata alle spalle
dell'amico Letta, che fu costretto a dare le dimissioni con queste
parole: "A seguito delle decisioni assunte oggi dalla
Direzione nazionale del Partito Democratico, ho informato il
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà
di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da
presidente del Consiglio dei Ministri:"
E
qui comincia la scalata del "bimbo", sì lo chiamo bimbo
perché ha la stessa età di uno dei miei figli e a confronto dei
veterani del Governo, è davvero un pischello. La sua intenzione era
quella di dare una boccata d'aria fresca all'Italia, rottamare il
vecchiune, mettere a tappeto Berlusoni e ridare credibilità alla
politica.
Non mi fidavo della sua
presunzione, della sua ambizione sfrenata e pensavo che non fosse
all'altezza dell'incarico per la sua poca esperienza in campo. Le
critiche da parte dei più non sono mancate, ha fatto tante promesse
non mantenute (anche per i bastoni tra le ruote dell'opposizione), è
stato costretto a mantenere un patto con Berlusconi...
insomma sembrava un giocatore di pocker che puntava sul bluff, mentre
il suo partito si era diviso a suo sfavore, proprio perché non
condividevano il suo accordo con il cavaliere, mantenendolo sulla
scena.
Il
cammino di Renzi invece ha modificato in parte lo scenario
dell'Italia (senza andare nello specifico che tutti conosciamo), ha
acquistato fiducia sia nel nostro Paese che in Europa e ieri, con la
scelta del nuovo Presidente della Repubblica, ha fatto sì che
principalmente il Partito Democratico si sia ricompattato e che la
Nazione abbia un arbitro imparziale senza nessuna predilezione per
specifici partiti.
Trovo
ridicoli i commenti di chi ha detto che non ha votato Sergio
Mattarella, non per la persona ma per il metodo di scelta.
Queste persone dell'opposizione, sicuramente non hanno a cuore
l'Italia, ma solo spirito di contraddizione per ogni scelta fatta dal
Governo, sia pure giusta e oculata. Questa contestazione, sicuramente
ha fatto perdere voti per una prossima elezione (ci farei una
scommessa).
Il
neo Presidente della Repubblica, per quanto ne so della sua vita,
sarà sicuramente un altro presidente esimio che resterà nella
storia.
Ebbene,
per concludere, oggi mi trovo a riflettere e rivedere la mia opinione
sul "bimbo" che comincia a piacermi, perché sono convinta
che riuscirà a portare avanti i suoi intenti con l'audacia della sua
fresca età e soprattutto con il coraggio di far fronte ai
trabocchetti, sempre pronti, dei suoi avversari che non lavorano per
il bene del Paese, ma per tenere ben salde le loro poltrone.
Però
non esulto, aspetto come sempre di vedere i prossimi risultati,
sperando in una svolta politica giusta, per il bene comune e di tutti
quelli che soffrono per gli errori del passato.