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mercoledì 14 settembre 2016

LA PERFIDIA DEL TEMPO





LA PERFIDIA DEL TEMPO

Il tempo,
col suo flusso altalenante
strappa brandelli di emozioni,
logora la volontà di proseguire,
o aiuta il tuo respiro
per riprendere la corsa.
Non è un amico costante, il tempo,
ma un subdolo surrogato
per lenire i tormenti,
o per non perdere la fiducia del domani.
Vorrei poter fermare
quel pendolo che stordisce la mente,
come quando giri su te stesso
e vertigini annientano il tuo volere.
Attimi di benevolenza ci regala, il tempo,
e allora tu respiri,
guardi oltre le nuvole e ringrazi,
poi, ti rigetta, con perfida rivalsa
e allora cerchi di non affogare
in quel mare fatto di niente,
mentre un filo invisibile
ti induce a raggiungere la riva.




lunedì 28 dicembre 2015

2016










ASPETTARE L'ANNO NUOVO

C'è silenzio intorno,
eppure,
mille voci assordanti
danzano senza tregua
nello schermo di cristallo,
antro dei pensieri,
fucina delle idee,
culla di vane decisioni.
Muore un altro anno,
ha la pelle cerea,
gli occhi trasognati,
il cuore stanco
e la mente
non sa più dove andare.
Come una nenia
ripete la vita
il nuovo che verrà,
inganna o fa felici,
dona,
o ruba a chi non ha.
Ma nulla può cambiare
il ciclo del destino,
le foglie cadono dai rami,
sempre si alzan le maree,
ci sono le stagioni,
nascono i bambini,
e a noi...
è dato da sperare
un posto favorito,
nel teatro della sorte.





domenica 27 settembre 2015

CONTROVENTO





Ecco, la mente si sofferma
e ti accorgi che corri, corri, corri,
per raggiungere obiettivi
partoriti dall'ambizione,
inconsapevole che la vita
è come una pista sinuosa,
a volte fluida, ma irripetibile,
senza possibilità di ritornare.
Nasci e cresci nell'ingenuità
dolce chimera di un mondo facile,
non sai prevedere,
non sai progettare,
non sai volare da solo
e quando lo farai,
barriere impediranno il tuo cammino.
Puoi gioire, sì, ma puoi cadere,
scivolare nel fango dell'esistenza,
così che le tue ali faticano a risalire,
ti rialzi e voli, voli, voli
come un instancabile uccello migratore,
sulla scia di mete programmate.
Esiti nel tuo volo controvento,
mentre perdono vigore le tue piume
come le foglie dell'albero in autunno
e aspetti, aspetti, aspetti,
fino a quando la speranza
non morirà con te.





domenica 26 luglio 2015

Premio letterario nazionale "Città di Livorno" - 2015


Questa è la mia poesia premiata con medaglia d'oro e argento - menzione speciale tra i primi 20 finalisti:



PIANTO NEL SILENZIO


Forse riuscirei a dormire

se non avessi l'anima,

eppure resto ad occhi aperti
a cercare nel buio il suo splendore,
è nuda, 
come bimba appena nata,
geme, ha paura,
vuole essere compresa. 
Piano scendono gocce salate
come tacito conforto,
sono calde, silenziose,
e ancora mi chiedo perché
Forse scapperei dal mondo
se non avessi l'anima
e lascerei la mano
di chi riceve la mia benevolenza, 
o forse lo dominerei,
non sognerei le favole,
non proverei dolore
se non avessi l'anima.
Poi, a lavare i miei pensieri
rimbalza il pianto, 
si perde nel silenzio
come uno sparo nella bruma
e accendo una sigaretta, è amara,
guardo lembi di fumo come docili fantasmi 
avvolgere le mie incertezze...
e scrivo.





lunedì 29 giugno 2015

SIAMO PICCOLI




SIAMO PICCOLI

Mentre guardo in alto
una sera senza nuvole,
nello spicchio di cielo
davanti alla finestra,
penso come siamo piccoli
di fronte all'infinito spazio,
dove punti luminosi
come lucciole vaganti
ricamano strade surreali.
Sì, siamo piccoli
con grandi pensieri,
impotenti alla vita
tormentata da banalità,
fugaci all'amore
come lampi di tempesta
e nudi di ogni mitezza
che possa far fiorire
il prato arido del cuore.
Guardano lo stesso cielo
mendicanti sotto i ponti
che ne fanno da coperta,
occhi di bocche affamate,
occhi di donne dolenti,
madri di figli strappati,
uomini provati dalla guerra.
Guardiamo lo stesso cielo
noi, che restiamo indifferenti
alle pene dei fratelli,
all'abuso di potere,
al rifiuto della pace.
Eppure, ci sentiamo grandi
con miseri pensieri,
quando ci illudiamo
che il cielo tutt'intorno
sia soltanto nostro, invece,
la nostra piccolezza è infinita.




domenica 7 giugno 2015





I CIPRESSI CHE A BOLGHERI...

Sempre alti e schietti
sono i cipressi che a Bolgheri
van da San Guido in duplice filar.
Rinnovata emozione annulla il presente
e ricordi di giovinezza balzano prepotenti
sul vetro della mia vecchia auto,
sotto il sole caldo di Giugno.
Il maestrale soffia leggero tra le chiome,
forse stanche per l'usura del tempo
ma ancora solenni nella prospettiva,
come quando da bambina
furono al mio cospetto per la prima volta,
percorrendo le emozioni del poeta.
Cerco in alto i nidi dei rusignoli,
e il volo delle passere
e il profumo delle chiome,
ma c'è silenzio intorno
e solo polvere e sciatti cespugli .
Neppure i puledri allietano la vista
e i papaveri sono scomparsi
dai campi di grano, dove un asino bigio
rosicchiava un cardo rosso e turchino
Forse non è l'ora adatta, penso,
o forse tutto è cambiato
per effetto dell'umana negligenza
e la gaiezza dei cipressi è rimasta nel passato.






giovedì 30 aprile 2015

CORAGGIO




CORAGGIO

Cumuli d'incertezza e paura di fragilità
si alternano, insistenti,
al coraggio di sopravvivere
sopra un campo minato
da incontrollabile follia,
la tua.
Tentennano le foglie
nell'impeto del vento,
metafora di lucida smania
a voler vedere rami spezzati
e arrendevole debolezza,
ma radici ben piantate
non si lasciano scalfire,
ben coperte da un manto
di solida determinazione
a voler combattere i soprusi
di stupide rivalse.
Il limbo dell'oblio
ferma la volontà della saggezza,
del perdono,
dei sentimenti
e resti imprigionato
da catene ossidate dal rancore,
dall'indifferenza,
dalla perseveranza a camminare
sulla strada della solitudine.
Un giorno non lontano
il vento dovrà frenare la sua ira,
perché anche tu sarai vecchio
e stanco
e solo
e mai vincitore assoluto.
Sì, durante questi temporali
l'albero avrà perso qualche foglia,
sarà indebolito da ferite indelebili
futili trofei della tua ambizione,
ma almeno nelle ultime primavere
avrà di nuovo fiori
e canti di uccellini.





domenica 18 gennaio 2015

... E LASCIANO UN VUOTO...





AMICI VIRTUALI

Voci senza parole
sorvolano lo spazio
e incantano chi le ascolta.
Illudono, proteggono,
ti tengono compagnia
lasciando sensazioni senza ritorno.
Vortici di emozioni
carpiscono il cuore
e lasciano un vuoto
che si perde lontano.
Accompagnano le ore,
risanano lo spirito
dimenticato nei meandri
di una inesorabile verità.
Immagini volti senza tempo,
ti aspettano, li vivi,
rimpiangi emozioni trascurate,
ritrovi gioie sopite dal passato,
sembrano chimere surreali
incantatrici di volute intensità,
ma sono soltanto amici invisibili.





venerdì 9 gennaio 2015

INFERNO




Lamenti
come di agnelli da sgozzare
non lavano le coscienze,
grida e pianto
come di madri orfane dei figli
non bastano a fermare il tempo,
intanto che parole vomitate dalla rabbia
mandano solo fumo grigio
a chi non sente.
Piangono gli occhi lacrime di spade
a trafiggere le menti avide,
senza perdonare la durezza umana
che del male non conosce limiti.
Deserti di incoscienti tiranni,
faccendieri e sangue,
apparecchiano la terra
satura di ogni sopruso.
Ridde allo sbaraglio
fomentano sgomento,
voragini di terra martoriata
inghiottono le speranze
e la dignità dei popoli.
Non importa morire per vedere l'Inferno,
è già qui.




Questa poesia la scrissi nel 2011, ma è sempre attuale...



domenica 19 ottobre 2014

LA COSCIENZA DEI POETI




L'alba è il mio mantello
che copre i sogni della notte,
i rumori sono assopiti
e fuori dalle persiane
brilla ancora una stella,
sentinella della luna ruffiana.
Poi,
il risveglio di gente fortunata
che può andare a lavorare,
copre il silenzio
di bocche che hanno fame.
Guardo in alto,
dove vanno a finire i pensieri
e cerco una risposta
a tutte le miserie di questa società.
Trattengo il fiato,
caduca apnea di riflessione,
che non trova risposta
a tutti gli ingenui perché.
Oh, se i governanti fossero poeti!




martedì 30 settembre 2014

TENEREZZA






Avanzava lentamente
assorta nella sua insicurezza,
piccola vecchia donna
dai capelli imbiancati di vita vissuta.
Vestiva con nobile gusto,
riflesso della sua dignità,
camminava sfidando il tempo
con la forza di chi non si arrende,
eppure fermava il passo
quasi ad ogni respiro,
poggiando la sua mano tremula
sul bastone dal pomo d'argento.
Emblema del prossimo divenire,
mi ha regalato una lacrima di tenerezza.





lunedì 15 settembre 2014

ALTRE DIMENSIONI







Dimensioni parallele,
dove forse lo spirito
vale più della materia,
sfiorano le nostre vie
costruite su precari detriti
di società contraffatte.
Di uno spazio illimitato
luci e colori voglio immaginare
a rendere fertili le menti,
pura energia,
racchiusa in corpi diversamente umani.
Noi,
così superbi,
così presuntuosi,
così disumani, a volte,
ci lasciamo abbagliare da luci vane,
dipingiamo di nero i colori,
rubiamo la dignità del debole
e spegniamo lentamente
lo splendore del nostro spirito.





lunedì 8 settembre 2014

IL CUORE BALLA





L'ETÀ DEL CUORE

Il cuore canta, il cuore balla
melodie dimenticate
negli abissi della mente.
Aspetta, si anima di luce,
spera parole sognate.

Non ha età, né sente
il passar del tempo per amare.
Immagina profumi
desidera carezze
ascolta lacrime versate.

Spensieratezza di bambino
e riscoperte emozioni
tornano vivaci e schiette
a colmar di gioia vera
certezze deluse e tradite realtà.

L'incanto puro della mente
lascia al cuore spazi, separati
da barriere irraggiungibili.
Ma il cuore canta, il cuore balla
musica soave di vera voluttà.




venerdì 5 settembre 2014

METAFORA DELLA VITA - ITACA di K.P. KAVAFIS



ΙΘΑΚΗ
Σα βγεις στον πηγαιμό για την Ιθάκη,
να εύχεσαι νάναι μακρύς ο δρόμος,
γεμάτος περιπέτειες, γεμάτος γνώσεις.
Τους Λαιστρυγόνας και τους Κύκλωπας,
τον θυμωμένο Ποσειδώνα μη φοβάσαι,
τέτοια στον δρόμο σου ποτέ σου δεν θα βρείς,
αν μέν’ η σκέψις σου υψηλή, αν εκλεκτή
συγκίνησις το πνεύμα και το σώμα σου αγγίζει.
Τους Λαιστρυγόνας και τους Κύκλωπας,
τον άγριο Ποσειδώνα δεν θα συναντήσεις,
αν δεν τους κουβανείς μες στην ψυχή σου,
αν η ψυχή σου δεν τους στήνει εμπρός σου.

Να εύχεσαι νάναι μακρύς ο δρόμος.
Πολλά τα καλοκαιρινά πρωϊά να είναι
που με τι ευχαρίστησι, με τι χαρά
θα μπαίνεις σε λιμένας πρωτοειδωμένους·
να σταματήσεις σ’ εμπορεία Φοινικικά,
και τες καλές πραγμάτειες ν’ αποκτήσεις,
σεντέφια και κοράλλια, κεχριμπάρια κ’ έβενους,
και ηδονικά μυρωδικά κάθε λογής,
όσο μπορείς πιο άφθονα ηδονικά μυρωδικά·
σε πόλεις Αιγυπτιακές πολλές να πας,
να μάθεις και να μάθεις απ’ τους σπουδασμένους.

Πάντα στον νου σου νάχεις την Ιθάκη.
Το φθάσιμον εκεί είν’ ο προορισμός σου.
Αλλά μη βιάζεις το ταξίδι διόλου.
Καλλίτερα χρόνια πολλά να διαρκέσει·
και γέρος πια ν’ αράξεις στο νησί,
πλούσιος με όσα κέρδισες στον δρόμο,
μη προσδοκώντας πλούτη να σε δώσει η Ιθάκη.

Η Ιθάκη σ’ έδωσε το ωραίο ταξίδι.
Χωρίς αυτήν δεν θάβγαινες στον δρόμο.
Αλλο δεν έχει να σε δώσει πια.

Κι αν πτωχική την βρεις, η Ιθάκη δεν σε γέλασε.
Ετσι σοφός που έγινες, με τόση πείρα,
ήδη θα το κατάλαβες η Ιθάκες τι σημαίνουν.


ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca 
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni,  e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.



giovedì 14 agosto 2014

MALINCONICA ALLEGRIA







MALINCONICA ALLEGRIA

Ride il clown, tuttavia
dietro la maschera dipinta
traspare messaggio di tormento,
calma dolente di difesa,
dolce vestibolo dell'anima
alla ricerca irrequieta
di sublimità del sé.

Percezione dal profondo
di inconsapevole languore,
sale come lava incandescente
e lascia tracce di erosione.
Gela come lastra cristallina
in una pozza di sogni persi,
evapora come brina al sole
lasciando lacrime d'ignoto.

Ride e salta il clown, eppure
mostra solo il guscio colorato
alla vista di chi lo guarda.
Il corpo canta, suona, fa rumore,
regala gioia senza inganno
e in silenzio, balla un dolce lento
la sua malinconia.





martedì 13 maggio 2014

FIORI DI CARDO







Quante rinunce per pudore,
quanti rifiuti per onestà,
occasioni perse per modestia,
scelte fatte per dovere.
Eppure,
sono nati fiori di cardo
nel mio campo di papaveri
rossi.
Avevano le spine,
li ho raccolti,
tutti
pungendomi le mani,
li ho stretti
forte,
come penitenza
per colpe inesistenti,
poi,
li ho gettati al vento di libeccio
e il campo
pareva un mare vermiglio,
calmo,
da abbracciare,
pareva la linea definita,
senza ombre
dove va a morire il giorno.
Oggi, in controluce
tra i petali di seta
ancora si elevano scuri
fiori di cardo
in quel campo di papaveri
rossi.






lunedì 28 aprile 2014

VECCHIO CASOLARE






ILLUSIONE


Fa da confine a verdi vigneti
piccola strada solitaria
tra file di ginestre e ulivi.
A profumare di mosto l'aria
ribollono nel tino le uve mature
e abbraccia la macchia colorita
l'odore di pane e di salmastro.
Pareti erose dal tempo,
aspettano rinnovato calore
che appartiene al sogno,
ormai.











domenica 23 febbraio 2014

AUTUNNO



FOGLIE D'AUTUNNO

Prima di cadere

ad abbracciare la terra,

regalano colori

foglie senza linfa,

come ultimo saluto

per farsi ricordare

e il pittore

ne carpisce il tono

per dipingere l'autunno.

Si donano

come veste sacrificale

a proseguire il ciclo,

saranno nutrimento

e coperta per il gelo,

così che nuove gemme

nasceranno a primavera

e il poeta

ne carpisce il senso

per dipingere con i versi

l'autunno della vita.