giovedì 23 aprile 2015

INVOLUZIONE




Per mia fortuna sono nata dopo la guerra, ma in tempo per vedere le sue ferite che ancora oggi restano nel ricordo.
Ho potuto assaporare l'evoluzione della rinascita, le novità della tecnologia con privilegi che i miei antenati non hanno potuto godere, il lavoro che rendeva la vita dignitosa e i giovani pieni di speranza per il futuro.
Ho respirato per un po' aria pulita e gustato cibi non contraffatti, ho visto il susseguirsi di stagioni ben delineate mettendo le scarpe bianche a Marzo e il cappotto a Novembre, potevo camminare per le strade senza timore di essere aggredita e l'amore, soprattutto l'amore, la solidarietà, l'accoglienza, il sano divertimento, erano prerogative che si vedevano in ogni dove.
Lascerò invece un mondo dove non esiste più tutto questo e i giovani senza futuro che cosa potranno ricordare? Un mondo senza stagioni, senza amore, un'aria inquinata e cibi che alimentano malattie sempre più frequenti e incurabili, famiglie disastrate peggio dei palazzi sotto le bombe, esasperazione e miseria per una politica catastrofica che ci porta tutti alla deriva.



Scusate, amici, se vi lascio un po' soli, ma sono in una fase di stallo e di riflessione. Ma tornerò, ve lo prometto.




13 commenti:

  1. leggo queste tue indiscutibili verità e rifletto sui disastri del vivere oggi.
    Gli amici sanno comprendere e attendere il tuo ritorno.
    Un abbraccio.
    haffner

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  2. quanti pensieri assopiti hai disotterrato,
    possiamo però dire di essere stati testimoni del bum economico, del primo uomo sulla luna del computer e dei cellulari. Effetti collaterali disastrosi dall'inquinamento della vittoria della plastica sul fare semplice delle cose e dell'avvento dei grandi centri commerciali e la morte delle botteghe e tanti laboratori artigianali.....

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    1. Tu, caro Andrea, puoi ancora assaporare i profumi e la semplicità della tua montagna.

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  3. Tu, solingo augellin, venuto a sera
    Del viver che daranno a te le stelle,
    Certo del tuo costume
    Non ti dorrai; che di natura è frutto
    Ogni vostra vaghezza.
    A me, se di vecchiezza
    La detestata soglia
    Evitar non impetro,
    Quando muti questi occhi all'altrui core,
    E lor fia voto il mondo, e il dì futuro
    Del presente più noioso e tetro,
    Che parrà di tal voglia?
    Che di quest'anni miei? che di me stesso?
    Ahi pentirommi, e spesso,
    Ma sconsolato, volgerommi indietro.

    Exigua pars est vitae, qua vivimus.
    Ceterum quidem omne spatium
    non vita sed tempus est.

    haffner

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    1. ... Dopo il giorno sereno,
      Cadendo si dilegua, e par che dica
      Che la beata gioventù vien meno.

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  4. Non è da escludere che le nuove generazioni abbiano le armi sufficienti per contrastare lo stigmatizzato contingente. Questo non diminuisce certo la preoccupazione paventata, solo la ridimensiona. Non è un grande male che non ci sia più la definizione delle stagioni, la natura sa adeguarsi e rispondere in modo proporzionale alle distrazione dell'uomo. I valori è vero, non sono più considerati, e questo è quanto amplificato dai media e ormai dalle masse omogenee, poi quando parli con un ragazzo ti rendi conto dei valori che lo contraddistinguono, e non sono pochi, non tutto è perduto, a distanza dai riflettori e del dover apparire più belli e più saggi degli altri affiora una verità vera e imprescindibile che è quella che tocchi con mano e che appuri personalmente e dalla quale nessuno può scostarti. Certo i noti social operano una sorta di regressione nelle relazioni e forse in questo è insito un pericolo non trascurabile considerando che sta attecchendo anche fra coloro che non possono essere più annoverati fra i teen...ma la ciclicità della storia ci insegna la possibile ripresa di tali abitudini diventate desuete.
    Concordo con la tua riflessione, di fondo, meno con il tuo stallo...! Ma lo stallo può essere evitato dando più gas al motore sai!
    Come sai di non essere mai davvero sola.

    Un amico.



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    1. La mia macchina va a benzina e nemmeno quella verde. :-)

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  5. Anonimo26.4.15

    Ciao, forse lasciarci non è un bene. Ma davanti ad una scelta ragionata ogni parola è vana.
    Da parte mia, certamente, Ti attenedrò con desiderio.
    banzai43

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    1. Caro Banzai, non vi lascio, non vi lascio... resto solo un po' in disparte e rispondo ai vostri commenti. Poi, quando passerà questo periodo un po' buio, riprenderò.
      Un caro saluto.

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  6. Siamo stati fortunati a vivere in tempi che avevamo tutto senza avere niente.

    Riposati, se resto ti aspetto...
    Abbraccio. robi

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    1. Cosa vuoi dire con quel "se resto" ?
      Non facciamo scherzi e aspettami tranquillo.
      Ti abbraccio più forte che mai.

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  7. Vorrei che descrivessi la bella e disarmante opera che hai postato insieme a questo tuo scritto.
    E nel farlo, vorrei che tenessi presente quanto sei in grado di dire e di fare, per te stessa e per quanti hanno il dono di viverti, anche nel virtuale.
    Ti abbraccio e ti aspetto.

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    1. Per te, Calo, faccio questo ed altro.

      Dunque, alla scuola di scultura stavo facendo uno studio sulla mano dell'uomo, ma lasciare una mano a grandezza naturale così nuda e cruda, non mi spiegava niente e quindi mi è venuta l'idea di costruire un'opera più "imponente", ispirandomi alla mia poesia intitolata INVOLUZIONE:

      Meteore di avidità,
      scintille di rancori,
      spade che trafiggono
      povertà di coscienze,
      odio che trabocca
      tra popoli e nazioni,
      menti contorte
      che mirano al potere,
      donne di facili costumi
      travolte dalle spire,
      natura devastata
      da mani inconsapevoli.
      Tutto involve nel buio
      se accenno di speranza
      non resiste al danno,
      protesa verso l'alto
      a cercar di salvare
      quel poco che rimane.

      La mano rappresenta il BENE - SALVEZZA, che schiaccia il serpente che raffigura il MALE - DISTRUZIONE dei valori umani e della natura.
      Tra le spire del serpente si intravedono dei corpi umani deboli e ormai sopraffatti da tutte le cose negative che scelgono durante la loro vita, mentre quello di spalle cerca di liberarsi aggrappandosi alla mano, per salvarsi.
      Sul fondo della scultura ci sono dei tronchi di alberi spezzati (la foto non rende bene e si vedono poco), che rappresentano il disfacelo della natura, che l'uomo non rispetta più.

      Grazie, cara, dei tuoi complimenti. Un abbraccio forte forte.

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